L'ADDIO DEL CAPITANO
Camillo Bianchi lascia il Basket Golfo dopo dieci anni con la casacca gialloblu
“Strani amori che fanno crescere e sorridere fra le lacrime, quante pagine li da scrivere, sogni e lividi da dividere.” Le parole di questa canzone di Laura Pausini, sembrano descrivere la storia di Camillo in gialloblu. In effetti è un amore strano, diverso da quello che comunemente definiamo, quello per lo sport, è una amore che non tutti capiscono e forse solo chi lo pratica, può comprenderne la profondità. Per Camillo non è stato solo un amore per lo sport che praticava, ma anche per una squadra, per una città, per un pubblico, che lo ha amato e coccolato.
Non ha mai dimenticato e rinnegato il suo primo amore, quella Siena, che è stata la sua rampa di lancio, ma Piombino, il Golfo, la Marea Gialloblu, rappresentano un pezzo importante della sua vita che non potrà mai dimenticare, ma sicuramente, porterà con orgoglio e fierezza nel cuore e nella mente, questi dieci anni in gialloblu e tutti coloro che lo hanno accompagnato in questo suo viaggio. Dieci anni che, come mi ha sempre detto lui stesso, hanno contribuito a farlo crescere, arrivato qua ragazzino, ne esce uomo fatto.
Non è stata un scelta facile, a metterlo di fronte a questa decisione, è arrivata un offerta di lavoro importante, che gli da la possibilità di dare una seguito agli studi fatti e alla laurea conseguita. In un mondo, quello delle cosiddette minors, dove non girano quelle cifre milionarie, che viaggiano nelle serie superiori e che ti permettono di vivere di rendita, una volta appese le scarpette al chiodo, si deve per forza pensare al futuro, al dopo basket. Per Camillo è arrivata la possibilità di crearsi quel futuro e quindi, seppur a malincuore, deve abbandonare il basket. Purtroppo gli impegni, a questi livelli, non danno la possibilità di lavorare e praticare lo sport al tempo stesso.
Camillo ci lascia dopo 299 presenze, in un decennio in gialloblu, con pochissime assenze. Perché da guerriero quale era, non voleva mai rinunciare a dare il suo contributo, nemmeno quando il dolore gli diceva fermati. Questa è una delle doti che lo ha fatto apprezzare dai suoi tifosi. Nato grande difensore, qualità che non ha mai perso, è diventato, strada facendo, anche un ottimo realizzatore. Chiude la sua carriera con 2172 punti segnati, unico giocatore ad aver superato quota 2000 in gialloblu. Diventato famoso per le sue bombe ignoranti, con cui ha fatto gridare i nostri cronisti ed esultare gli appassionati piombinesi, ben 365 volte.
Negli ultimi tre anni, ha portato la fascia da capitano, ereditata dall’amico Iardella, questo è stato un altro step che lo ha fatto maturare definitivamente e con quella fascia da capitano, ha fatto l’ultimo regalo alla “sua” Piombino, la promozione in B1.
Le sue parole di saluto: “Ci tengo a ringraziare tutta la società, soprattutto la figura del presidente Ottorino Lolini, mi sono trovato veramente bene e mi sono sentito adottato, in una realtà e una città bellissima. Non mi hanno fatto mancare nulla, sentendomi coccolato come veramente in una famiglia. Sarebbe troppo lungo citarli uno per uno, quindi dico grazie a tutti, siete stati la mia famiglia per 10 anni e adesso sarò il vostro tifoso numero uno.”
Grande Camillo!!! A questo punto, dopo tutto quello che hai fatto e per cui devi essere fiero, per questa società, per questa squadra, per questa città e per quei tifosi, che ora ti vorranno fra di loro, non possiamo che farti un immenso ringraziamento, da parte di tutti, dai custodi, fino al presidente Lolini, per il quale sei stato come un figlio.
GRAZIE e buona vita Camillo!!!