Le parole di Andreazza dopo il match contro Omegna
Il coach, nonostante la sconfitta, è molto orgoglioso della prova di tutti i suoi ragazzi
Ciao Marco, Credo che nonostante la sconfitta tu possa essere soddisfatto della prestazione della tua squadra?
“Sicuramente son contento della prestazione, in casa di una squadra molto forte, una prestazione gagliarda, che non ci dà due punti, ma che ci dà tanta autostima. È anche vero che ci dà anche un po’ di incazzatura, perché non ci piace perdere, ma oggettivamente abbiamo trovato una squadra che in certe cose, stasera, è stata migliore di noi. Ognuno dei giocatori che è andato in campo ha dato il cento per cento, per cui a fine partita ho fatto i miei complimenti ai ragazzi, ad uno ad uno, perchè in campo hanno davvero sputato sangue. Bisogna ricordare che ci siamo avvicinati a questa partita senza Iardella e con Molteni e Persico che avevano fatto un allenamento e mezzo, nonostante ciò siamo andati vicini a compiere un’impresa e questo ci fa ben sperare per il futuro.”
Cosa è accaduto nei minuti iniziali del quarto finale, momento forse decisivo del match?
“Nel quarto parziale, abbiamo avuto qualche problemino di falli, abbiamo subito ai rimbalzi difensivi la loro fisicità, su due o tre azioni difensive ben fatte, che non si sono concretizzate e abbiamo sbagliato alcuni tiri ben costruiti, insomma un flusso negativo di due, tre minuti e ci siamo ritrovati sotto. Poi la squadra ha reagito e la partita è stata aperta fino a pochi secondi dalla fine. Quindi non posso che ribadire i complimenti ai miei giocatori.”
Abbiamo segnato pochissimo da che cosa è dipeso?
“Abbiamo segnato poco, non per scarsa vena dei nostri, ma perché la partita è stata impostata in un certo modo, per tenere bassa Omegna, il ritmo del gioco è stato basso, con possessi spesso al limite dei 24 secondi e tanta fisicità, che va a discapito chiaramente della precisione al tiro. Poi noi in alcuni frangenti, noi abbiamo sbagliato qualche tiro aperto, demoralizzandoci un po’ e per qualche azione di troppo abbiamo perso fiducia, non prendendoci dei tiri che avevamo ben costruito. Insomma in partite così fisicamente intense, da qualche parte lo sforzo lo paghi. Però questo ci insegna che se vogliamo vincere certe partite, i tiri aperti dobbiamo prenderceli e metterli. Son stato comunque contento del basso numero di palle perse complessivo, considerando anche che quelle sanguinose son state davvero pochissime.”
Qualcuno potrebbe pensare ad una non buona prestazione, proprio per quanto riguarda le percentuali al tiro?
“Solo chi ha visto la partita può giudicare, i giocatori hanno speso moltissimo dal punto di vista difensivo, avevano dei clienti veramente difficili da marcare e lo hanno fatto bene, poi sull’altra panchina non ci sono sprovveduti, ma allenatori bravi e sapendo che a noi mancava un terminale come Iardella, hanno preparato la partita sui nostri esterni rimasti, magari concedendo qualcosa di più ai nostri lunghi. Sinceramente anche io avrei fatto la stessa cosa, francobollando Sodero e Mazzantini, che così, raramente hanno avuto tiri puliti.”
Grazie Marco